Mi sono Mangiato l’albero di Natale, una strenna di Natale
Mi sono Mangiato l’albero di Natale, una strenna di Natale
Di Sergio Maria Teutonico
Nella Roma antica era usanza scambiarsi doni come buon augurio.
Il periodo natalizio dei romani, come lo concepiamo oggi, coincide grosso modo con le celebrazioni dedicate al dio Saturno ed era anche un momento importante per la buona sorte reciproca.
Forse potrebbe essere associato al nome di una foresta dove si coglievano ramoscelli di “arbor felix” le piante fruttifere che simbolicamente portavano buoni auguri a chi li riceveva e a chi li donava.
Il nome strenna? La selva da cui originariamente venivano colti i ramoscelli era dedicato alla dea Strenia.
Se questo sia vero oppure no io non posso saperlo con certezza assoluta.
Mi piace l’immagine evocativa che genera e quindi la prendo per buona e spero che alcuni di voi facciano altrettanto.
Più modernamente la strenna indica pubblicazioni di poesie e prosa che venivano messe in commercio prima del Natale per essere utilizzate come dono beneaugurale.
Io che sono un cuoco attribuisco al pane un profondo significato di buon augurio al pari dei ramoscelli di arbor felix e delle raccolte di poesie.
Sfacciatamente, vi suggerisco di regalare a Natale un libro alle persone che amate e se regalate un libro di cucina ancora meglio.
Mi sono mangiato l’albero di Natale è il libro che ho scritto intorno al pane: come prepararlo in casa e come recuperarlo quando avanza.
Un manuale pratico pieno di amore per il cibo che vi invito a leggere e a regalare durante questo magico periodo dedicato a Saturno e al nostro buon Gesù bambino.
Sono convinto che ne valga la pena altrimenti non ve lo direi.
Non accade quasi mai che proponga miei libri ma di questo piccolo tesoro su carta stampata vorrei ne circolassero ancora più copie.