Come usare il cuociriso e quali proporzioni tra acqua e riso?
di Sergio Maria Teutonico
Il cuociriso , oppure macchina cuociriso, è una pentola quasi sempre elettrica in cui cuocere con estrema facilità e precisione il riso e molte altre pietanze.
Molte delle persone che abitualmente cucinano con il cuociriso confermeranno che questo elettrodomestico è talmente intuitivo che non necessita quasi di alcuna spiegazione per usarlo.
In effetti è così se si tengono in considerazioni alcune piccole cose.
Come prima cosa capiamo come funziona un cuociriso:
il “fornello” vero e proprio è posto sul fondo di un contenitore isolato all’esterno.
Sul fondo di questo contenitore è alloggiata una piastra elettrica che ricorda quella dei fornelli da campeggio.

schema di di funzionamento del cuociriso da Wikipedia
Al centro della piastra vi è una molla con un “sistema a pressione” che attiva o meno il fornello solo se su di esso si appoggia la pentola che effettivamente conterrà gli alimenti da cuocere.
Il contenitore di cottura è parte del cuociriso, in quelli moderni è di materiale antiaderente e spesso riporta tacche di misurazione per agevolare i dosaggi.
Il cuociriso ha un interruttore che lo accende e lo spegne e un interruttore (a me ricorda un tostapane) che ha due posizioni, cottura e mantenimento.
Si mette il riso nella pentola, si aggiunge l’acqua e si attiva la modalità “cottura”.
Si mette il coperchio e si aspetta che il riso si cuocia.
La cottura è sempre perfetta, la consistenza ottima e il sapore esaltato al massimo.
Nella pentola, il riso cuoce nell’acqua che bolle riscaldata dal fornello elettrico.
Un sensore di temperatura rileva la temperatura interna che, essendo riferita all’acqua, è di 100°C.
Quando l’acqua evapora, la temperatura aumenta di poco sopra i cento gradi e il sensore fa scattare l’interruttore dalla modalità “cottura” a quella “mantenimento” diminuendo di molto la temperatura della piastra di cottura e mantenendo il riso alla temperatura ideale e può essere consumato anche molti minuti dopo che lo abbiamo cotto.
La regola da applicare è sostanzialmente una:
più acqua si aggiunge e maggiore sarà il tempo di cottura, l’abilità sta nel calibrare il rapporto tra liquido e alimenti.
Solitamente per il riso ho potuto verificare che per 100 g di Carnaroli occorrono 120 g di acqua.
Il rapporto è pertanto 1:1,2 e perdonerete il fatto che esprima pesi o volumi in grammi ma faccio tutto con la bilancia e quindi tutte le misure sono indicate così.
Un’altra regola d’oro è quella di sciacquare il riso per alcuni minuti prima di metterlo in cottura.
Il risultato sarà migliore e anche se devo ammettere che spesso salto questo passaggio, semplicemente per motivi di velocità, vale la pena tenerlo sempre in considerazione.
Quale cuociriso comprare?
Questi sono alcuni modelli economici ma al tempo stesso eccellenti in commercio e io personalmente uso il primo:
In conclusione, qui di seguito riporto una tabella dove potete trovare molti tipi di cereali con le dovute proporzioni di acqua per la cottura.
Resta inteso che praticamente tutti questi alimenti vanno tenuti a bagno per periodi che spaziano dalle due alle dodici ore, prima di metterli in cottura.
Cereale: | Parti di acqua per parte di cereale | Tempo di cottura in minuti |
AMARANTO | 2 | 20 a 25 |
AVENA | 3 | 30 a 40 |
BACCHE DI SEGALE | 3 – 4 | 70 a 90 |
CEREALI INTEGRALI | 3 | 50 e 70 |
CHICCHI DI GRANO | 3 – 4 | 60 a 90 |
COUS COUS | 1 ½ | 8 – 10 |
GRANO | 2 | 15 – 20 |
GRANO SARACENO | 2 | 15 – 20 |
FARRO | 3 | 65 – 80 |
KAMUT | 3 | 55 – 80 |
MIGLIO | 2 ½ – 3 | 20 – 25 |
ORZO | 3 | 70 – 100 |
ORZO PERLATO | 3 | 45 – 60 |
RISO A GRANA FINE | 1 | 20 – 30 |
RISO A GRANA MEDIA | 1 ½ | 20 – 30 |
RISO INTEGRALE | 2 ½ | 45 – 55 |
RISO SELVAGGIO | 3 – 4 | 40 – 60 |
RISO SELVATICO | 3 – 4 | 40 – 60 |
RISO, PARBOILED | 2 | 25 – 30 |
QUINOA | 1 ¾ | 15 – 20 |
SORGO | 3 | 50 – 60 |
TEFF | 3 – 3 ½ | 10 – 20 |
TRITICALE | 3 – 4 | 60 – 100 |
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